Bella e possibile, questa l’Italia che ci piace

Pubblicato il 9 Gennaio 2010 in , da Vitalba Paesano

 Quali sono i tratti distintivi che caratterizzano la qualità nel nostro Paese? Ecco come Paolo Anselmi risponde alla domanda in un recente volume sull’argomento (indicato in calce all’articolo)

 Sei i tratti istintivi:

 

  1. L’estetica

Viene sempre indicata al primo posto come tratto qualificante dei prodotti italiani di successo.

Gli abiti, le scarpe, gli oggetti d’arredo, le auto italiane piacciono perché hanno uno stile e un design che li rende unici e riconoscibili. è una caratteristica che riguarda gli oggetti d’uso quotidiano, ma anche – più in generale – tutto ciò che viene progettato e prodotto in Italia e che viene messo in relazione con il tratto che più di ogni altro caratterizza gli Italiani agli occhi degli stranieri: il buon gusto, lo stile, la naturale eleganza. L’estetica viene indicata come un valore che pervade la vita quotidiana degli Italiani: non solo la bellezza del paesaggio e la ricchezza del patrimonio artistico, ma l’eleganza del vestire, il gusti nell’arredare le case, la cura nell’allestimento delle vetrine.

 2. La qualità artigianale

è la seconda caratteristica. Si riconosce agli Italiani la passione di ‘fare bene il proprio lavoro’, la cura per i dettagli, la trasmissione dei saperi produttivi di generazione in generazione. E’ la qualità che sta alla base delle produzioni alimentari qualificate (i vini DOC, l’olio extravergine, il Parmigiano Reggiano, il caffè espresso…) ma viene riconosciuta anche alle altre produzioni a cui viene associato il nostro ‘made in…’ (l’arredo, la moda, gli accessori) e alle produzioni più avanzate dal punto di vista tecnologico (la Ferrari è l’esempio più citato). L’artigianalità italiana non è abilità ripetitiva e conservazione. Anzi, viene sempre associata a un livello elevato di creatività e di immaginazione. La sfida per il nostro Paese appare oggi quella di riuscire a trasferire questi valori dalle produzioni di nicchia a quelle di massa.

E la ‘nuova 500’ prodotta da Fiat rappresenta, agli occhi degli stranieri, un significativo segnale di successo in questa direzione.

3. La cultura

Una cultura intesa non solo come competenza ‘tecnico-funzionale’ (‘sapere come si fanno le cose’) ma più in generale come rapporto vivo con la propria storia e le proprie ‘radici’.

Ai produttori italiani viene riconosciuto il senso consapevole di appartenenza a una regione, a una città, a un territorio e questo legame rappresenta un elemento forte di distintività e di identità, che si trasferisce nella qualità dei prodotti italiani e anche nel modo di proporli in termini di stile comunicativo.

 4. La qualità sociale e relazionale

Al carattere degli Italiani viene associato un forte senso della famiglia, della socialità primaria, della comunità. Questo tratto è percepito come un importante elemento di forza anche dal punto di vista economico e produttivo (l’azienda- famiglia, i distretti). E come una componente distintiva della qualità dell’esperienza turistica del nostro Paese per quanto può offrire in termini di calore, vivacità comunicativa, informalità e convivialità.

5. La varietà-molteplicità

A differenza di altri grandi Paesi europei che sono più facilmente identificabili con uno stile, una cultura, una città, l’Italia è un Paese a cui viene spontaneamente associata una estrema ricchezza per quanto riguarda sia l’aspetto naturale-paesaggistico, sia quello culturale e produttivo. Molteplici sono le città, le culture, gli stili, le tradizioni culinarie. E questa varietà si traduce in una potenziale ricchezza sia sul piano dell’esperienza turistica che l’Italia offre ai visitatori, sia su quello delle continue opportunità di scoperta dei prodotti e dei marchi italiani.

6. La qualità complessiva della vita

Il valore che nella percezione degli stranieri riassume e sintetizza tutte le altre componenti della qualità italiana è rappresentato dalla qualità del vivere che viene associata al nostroPaese. Nella percezione di chi ci osserva dall’esterno, gli Italiani ‘sanno vivere’ e a questo contribuiscono i ritmi di vita più rilassati, la capacità di godere dei piccoli piaceri quotidiani, il senso di leggerezza e di autenticità che si respira nei borghi della provincia e nelle piazze delle grandi città. L’Italian way of life rappresenta per gli stranieri un modello ideale di riferimento e costituisce un importante punto di forza anche per i nostri prodotti e le nostre marche che su un piano di realtà vengono percepiti come gli ‘ingredienti’ di una migliore qualità della vita mentre su quello simbolico sono capaci di evocare il ‘dolce vivere’ italiano. Questo significa che al di là di quello che è lo specifico patrimonio di immagine di ogni singola impresa e di ogni singolo brand, nel prodotto italiano c’è sempre un ‘valore aggiunto’ che deriva dall’italianità del marchio. La forza del modello produttivo italiano risiede nella capacità di realizzare punti di equilibrio inediti e difficilmente imitabili tra polarità apparentemente ardue da conciliare: tradizione e modernità, artigianalità e tecnologia, estetica e funzionalità. E c’è una forte corrispondenza tra i valori che l’Italia e il prodotto italiano oggi interpretano e i bisogni ‘immateriali’- di estetica, cultura, socialità, identità, emozionalità – che stanno emergendo come prioritari presso fasce sempre più vaste di consumatori europei ed extraeuropei. La capacità degli Italiani di divenire pienamente consapevoli della ricchezza del proprio comune patrimonio di valori e di agire in modo coerente con essi è parte fondamentale della nostra ricetta per scommettere con fiducia sul futuro. Un fattore potenziale di successo per la nostra economia oltre che per l’identità e l’immagine del nostro Paese. Il successo di questa sfida dipenderà da chi ha responsabilità di governo a livello centrale e locale e dunque dalle politiche sociali e culturali che verranno messe in atto, dalla pianificazione urbana, dalla cura dell’ambiente, dalla qualità dei servizi privati e pubblici. Ma molto importante sarà anche la progressiva presa di coscienza di una ‘nuova ’identità e la conseguente assunzione di responsabilità da parte dei cittadini che dovrebbero iniziare a considerarsi come ‘ambasciatori’ dell’immagine del proprio Paese nei comportamenti che assumono quotidianamente in ambito pubblico”.

Fondazione Altagamma- AAVV

BELLA E POSSIBILE

Memorandum sull’Italia da comunicare

editore Skira- pagine 156- prezzo 16 euro