Frutti antichi, l’antica tradizione in mostra al Castello di Pontenure (Pc)

Pubblicato il 4 Ottobre 2019 in , da redazione grey-panthers
Frutti Antichi

Le più significative espressioni in campo frutticolo in cui la tradizione sposa il rispetto della biodiversità si possono scoprire sabato 5 e domenica 6 ottobre 2019 al Castello di Paderna a Pontenure (PC) per la 24ª edizione d’autunno di “Frutti Antichi”, rassegna di piante, fiori e frutti dimenticati, prodotti di alto artigianato e dell’agricoltura, promossa dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e realizzata in collaborazione con il Castello di Paderna e il Comitato FAI di Piacenza. In omaggio al proprio nome, la manifestazione, che vanta di essere tra le più longeve d’Italia tra quelle dedicate al florovivaismo, celebra la grande biodiversità frutticola italiana presentando alcune collezioni di piante, fra le più importanti a livello nazionale, e i giovani che si distinguono nel mondo del vivaismo nel centro e nord Italia. Tra questi, ci sono Giacomo Fiorini del Vivaio Belfiore, con le più complete collezioni di uva, fichi e melograni; Mattia Omezzolli dell’omonimo vivaio trentino che presenta la sua collezione di pere; Samuele Dalmonte di Faenza con una straordinaria collezione di 40 kaki messa a sua disposizione dall’istituto agrario Persolino-Strocchi. E poi, passeggiando nei giardini e nelle corti del Castello si possono ammirare le decine varietà di mirtilli del Vivaio Veimaro e il particolare ibrido di ciliegio a cespuglio proposto da Dennis Borroero. Si tratta solo di alcune delle specialità di frutti antichi, coltivati tutelando l’ambiente e recuperando tipologie agricole e vegetali in via di estinzione, che si possono trovare tra gli splendidi spazi verdi del Castello di Paderna. Particolarmente rilevante è inoltre la rappresentanza dei viticoltori piacentini, che presentano l’Ortrugo, vino bianco prodotto da un antico vitigno autoctono, recuperato e vinificato secondo metodi tradizionali.

Frutti Antichi

Non mancano le testimonianze e gli incontri sui temi dell’agricoltura, le riflessioni su cosa vuol dire “frutto antico”, come si arriva a catalogarlo, propagarlo e infine venderlo, gli stand degli ortolani per portare a casa le delizie della stagione, le creazioni uniche di artigiani professionisti, gli appuntamenti con esperti e ricercatori sul mondo del florovivaismo, i laboratori per grandi e piccoli, e le conversazioni sull’ambiente e l’alimentazione. Tantissime le antiche e rare varietà di fruttiferi e piante a fioritura autunnale da ammirare o acquistare tra i profumi e i colori della stagione variopinta del foliage.

Frutti AntichiLa sagra sarà l’occasione anche per l’inaugurazione della mostra “Il racconto della rinascita della Bellezza del Giardino della Kolymbethra e del recupero produttivo dei suoi antichi Agrumi”, racconto fotografico della straordinaria storia di un uomo che, recuperando un giardino, ha dato un’identità alla propria terra e riscoperto le proprie radici. Il progetto di recupero del Giardino della Kolymbetra è da considerare a tutti gli effetti un grande e riuscito lavoro di recupero della memoria storica del lavoro contadino e delle tradizioni di quella società che oramai appartiene al nostro più recente passato. Conservare i segni di quel lavoro e di quegli uomini per offrirlo alla conoscenza delle giovani generazioni, e dei visitatori più curiosi e interessati, è il nostro impegno quotidiano e fa di questa iniziativa una importante operazione culturale.

I fondi raccolti saranno destinati alla valorizzazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati (MC).

Castello di Paderna, Pontenure (PC), sabato 5 e domenica 6 ottobre

Orario: dalle ore 9.30 alle 18.30.

Prezzi: Ingresso a contributo minimo di 8 euro; 6 euro per gli iscritti FAI e per i possessori della Card del Ducato. Ingresso gratuito per i bambini fino ai 12 anni e per chi si iscrive al FAI in occasione della manifestazione.

Informazioni: tel. 3349790207; e-mail: info@fruttiantichi.net

 

Frutti Antichi
Il Castello di Paderna, proprietà della famiglia Marazzani Visconti dal XV sec.