L’Unione Europea promuove l’energia rinnovabile

Pubblicato il 18 Giugno 2008 in , da redazione grey-panthers

La Commissione Europea ha presentato un nuovo sito web dedicato all’Azione per il clima – Energia per un mondo che cambia. Disponibile in cinque lingue, tra le quali l’italiano, intende diventare punto di riferimento per tutte le novità e informazioni dell’Ue nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Il riscaldamento globale rappresenta una delle maggiori minacce per il nostro pianeta. Se non interveniamo rapidamente per cambiare il nostro modo di produrre e consumare energia, il danno potrebbe essere irreparabile. Il nuovo sito web dedicato all’Azione per il clima – Energia per un mondo che cambia costituirà anche un legame costante tra le notizie di interesse generale e le informazioni più specifiche nei diversi settori di intervento. Un sito da tenere d’occhio, dunque, per sapere i nuovi orientamenti per clima e mondo energetico.

Tre i grandi obiettivi previsti per i prossimi anni:

  • ridurre i gas ad effetto serra del 20% (o del 30%, previo accordo internazionale); Ogni volta che accendiamo la luce, scaldiamo l’acqua o guidiamo la macchina produciamo gas a effetto serra, i principali responsabili del riscaldamento globale. Creando una barriera che cattura i raggi solari, queste sostanze (tra cui il biossido di carbonio, o CO2) riscaldano la superficie terrestre e alterano il nostro clima. Tuttavia, per ridurre i gas a effetto serra del 50% entro il 2050 sarà necessario intervenire, ad esempio, sulla cattura e lo stoccaggio sotterraneo di CO2 . L’UE è impegnata a promuovere alcune tecnologie per catturare il biossido di carbonio contenuto nei gas prodotti dall’industria e dai trasporti e iniettarlo nel sottosuolo. Ciò permetterebbe di mitigare gli effetti derivanti dalla produzione di carbone e gas e da altre industrie altamente inquinanti, tra cui l’industria del cemento, l’industria siderurgica e il settore petrolchimico.
  • ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un aumento dell’efficienza energetica. Migliorare l’efficienza energetica è uno dei metodi più semplici per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e rafforzare la sostenibilità e la sicurezza degli approvvigionamenti, contribuendo, nel contempo, a promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione e a limitare i costi energetici per le famiglie e le imprese. Proponendo di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020, l’UE mira ad abbattere le emissioni di quasi 800 milioni di tonnellate l’anno, con un risparmio di circa 100 miliardi di euro. Come fare? Gli edifici sono i primi a dover modificare qualcosa, visto che rappresentano il 40% del fabbisogno energetico dell’UE. Pensando a ridurre il consumo di energia anche di un terzo, sono state adottate misure per migliorare la progettazione e dotare gli edifici di sistemi più efficienti per l’illuminazione, il riscaldamento, il condizionamento e l’acqua calda. Il trasporto stradale (26% del fabbisogno energetico dell’UE) deve anch’esso fare la sua parte. Entro il 2012 le emissioni prodotte dalle vetture dovranno essere limitate a 120g di CO2/km, mentre verrà promossa la vendita di automobili meno inquinanti attraverso la fornitura di informazioni più chiare sul prodotto. Verranno inoltre incentivate soluzioni alternative, come ad esempio il trasporto pubblico, il trasporto non motorizzato e il telelavoro. Anche il settore industriale, infine, è nell’occhio del mirino (25% del fabbisogno energetico dell’UE). Sulla base degli studi condotti sull’efficienza energetica dei prodotti, verranno applicati standard di progettazione ecocompatibile a taluni articoli, come ad esempio boiler, televisori e prodotti per l’illuminazione, al fine di migliorarne il rendimento. L’etichettatura è un altro sistema per promuovere gli “acquisti ecologici”. Il marchio di qualità ecologica indica al consumatore i prodotti più rispettosi dell’ambiente e più efficienti dal punto di vista del consumo energetico.
  • accrescere del 20% l’utilizzo delle energie rinnovabili. Privilegiando le fonti rinnovabili, potremmo diminuire ogni anno il consumo di combustibili fossili di 200-300 milioni di tonnellate e le emissioni di CO2 di ben 600-900 milioni di tonnellate. Dotandosi di fonti rinnovabili proprie, l’UE potrà ridurre anche la sua dipendenza dalle forniture esterne e sarà dunque meno esposta alle fluttuazioni dei prezzi petroliferi. Diverse sono le tecnologie che riguardano le energie rinnovabili, in particolare si parla dell’energia del vento, ma anche di idroelettricità su scala ridotta (proveniente dalle acque), di quella determinata dalla biomassa e delle applicazioni termiche solari. Tutte queste fonti sono economicamente possibili e competitive. Esaminando i vari mercati dall’inizio del 2003 a oggi, probabilmente non è troppo ottimistico pensare che non è l’attuabilità economica il fattore di resistenza alla diffusione di queste energie.

In quanto consumatori di energia, tutti noi siamo in parte responsabili del futuro del nostro pianeta.

La metà delle emissioni a livello mondiale sono prodotte dal riscaldamento domestico e dal trasporto privato. Con piccole azioni – coibentare la casa, prendere il treno al posto della macchina, installare lampadine a basso consumo energetico – ognuno di noi può dare un contributo. Esistono tanti modi per ridurre l’impatto collettivo dell’Europa sull’ambiente.

Per sapere queste e altre notizie: http://ec.europa.eu/climateaction/index_it.htm