Le affermazioni degli esperti a volte possono non essere definitive e non rispondere alle realtà. Questo avviene perché gli argomenti legati all’energia sono molto complessi, e su di loro agisce l’influenza continua di questioni economiche, politiche e sociali
Le affermazioni degli esperti, anche quando si tratta di persone di provata esperienza, possono non essere definitive e non rispondere veramente alle realtà. Questo avviene perché gli argomenti legati all’energia sono molto complessi, e su di loro agisce l’influenza di questioni economiche, politiche, sociali e altro. Ad esempio, Fatih Birol, nato ad Ankara nel 1946, è un economista e un esperto di energia. Attualmente ricopre la posizione di Executive Director dell’International Energy Agency (IEA), ed è responsabile del rapporto annuale “World Energy Outlook”. È anche il coordinatore del gruppo sull’Energia del World Economic Forum di Davos e un membro del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite intitolato: “High-level Group on Sustainable Energy for All”.
Nel settembre 2023 un suo articolo, apparso sul Financial Times, sosteneva che la domanda di combustibili fossili fosse destinata a diminuire molto prima del 2030. In breve, questo annuncerebbe la fine dell’era dei combustibili fossili già nei prossimi anni. Un paio di anni prima, la stessa Agenzia (che ha sede a Parigi) aveva pubblicato il rapporto Net Zero che non solo delineava un percorso verso l’obiettivo di emissioni di ossido di carbonio pari a zero entro il 2050, ma sosteneva che fosse possibile fermare gli investimenti nei combustibili fossili già a partire dall’anno seguente.
Lo scorso ottobre, il Direttore dell’IEA ha sostenuto che l’elettricità sta diventando la sorgente di energia più importante a livello mondiale. Il mondo sarebbe all’inizio di una “età dell’elettricità” in cui la maggior parte dell’energia consumata sarebbe elettrica, e di questa la maggior parte sarebbe prodotta con l’energia rinnovabile e con l’energia pulita. In particolare, ha messo in evidenza la necessità di rivitalizzare l’idroelettrico, chiamandolo: “il gigante dimenticato dell’elettricità”. A questo scopo ha indicato alcune azioni, tra cui rendere i finanziamenti più accessibili, velocizzando i permessi, e rendendo le infrastrutture più resistenti per gestire il cambiamento climatico. Per quanto riguarda l’”età della elettricità”, non si hanno ancora a disposizione i dati che riguardano l’anno 2025, ma si possono usare quelli del 2024 che provengono dal rapporto World Energy Outlook 2025, emesso proprio dall’IEA. La figura qui sotto è tratta da quel Rapporto e fa vedere che vento e solare insieme rappresentano il 15% della produzione di energia elettrica.
A pagina 41 del Rapporto si legge che l’energia elettrica è un quinto del consumo totale di energia; quindi un semplice calcolo dice che vento e solare nel 2024 hanno rappresentato il 3% del consumo mondiale di energia. Anche le centrali idroelettriche, che nel 2024 hanno prodotto il 14% dell’energia elettrica mondiale, corrispondono a poco meno del 3% del consumo di energia globale. Risulta perciò, purtroppo, poco probabile che l’energia elettrica rinnovabile possa sostituire in breve tempo i combustibili fossili.
Molte affermazioni, e le stime per il futuro, si basano spesso su calcoli dell’aumento percentuale di un tipo di energia rispetto a un’altra, e forse non è del tutto corretto fare paragoni tra tassi di aumento misurati su tipi di energia che sono molto diffusi da anni (ad esempio il carbone, che è ancora oggi la maggiore fonte di produzione di energia elettrica), e altre fonti in crescita, che però partono da valori piuttosto bassi, come il vento oppure il solare.
L’energia idroelettrica ha comunque spazio per aumentare il suo peso nel mix energetico mondiale, soprattutto – e questo è positivo – nei Paesi meno industrializzati. Nei Paesi più sviluppati sono stati già sfruttati molti bacini ed è più difficile trovare nuove zone in cui costruire centrali efficienti.
Esaminando in modo un po’ più approfondito alcune altre affermazioni di Fatih Birol, fatte in Ottobre 2025 e riportate qui di seguito per sommi capi:
- Gas naturale liquefatto (LNG): Birol ha affermato che un aumento significativo nella fornitura di LNG renderà il mercato più favorevole ai compratori e farà diminuire il prezzo
- Domanda di elettricità: la domanda di elettricità, guidata da fattori come i Data Center e il condizionamento dell’aria, sta raggiungendo livelli mai visti prima
- Energia nucleare: i commenti di Birol sulla rinascita dell’energia nucleare, soprattutto per quanto riguarda l’aumento degli investimenti e la costruzione di nuovi reattori, si possono anche trovare su Instagram.
- Efficienza energetica: è stato pubblicato un rapporto IEA che ha mostrato un miglioramento nell’efficienza energetica nel 2025, e ha anche messo in evidenza la necessità di politiche di supporto più importanti.
Queste affermazioni sono almeno in parte in contraddizione con il rapporto World Energy Outlook (WEO), dove il Current Policies Scenario (CPS) torna a essere incentrato sui fossili. Perché questo avviene? A causa dell’incertezza. Vi sono infatti crescenti elementi di incertezza economica, energetica e geopolitica. All’epoca delle prime CoP e della ‘scoperta’ dell’energia verde si pensava che l’economia green fosse in fase di decollo e che le rinnovabili avrebbero preso il sopravvento abbastanza facilmente in un pugno di anni. Lo pensavano molti studiosi, commentatori, politici e, soprattutto, lo pensava il mercato, come ha dimostrato l’andamento di alcune azioni o fondi che fanno riferimento all’energia verde. In realtà però, la sostituzione dei combustibili fossili con altre fonti energetiche non è avvenuto, o almeno non quanto ci si aspettava. L’argomento va sicuramente approfondito.