Buone pratiche meno rifiuti

Pubblicato il 21 Novembre 2012 in da redazione grey-panthers

450 milioni di euro risparmiati, quasi 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti in meno in un anno. Questi i vantaggi generati in un anno dalle aziende che puntano a innovazione e buone pratiche, secondo lo studio di Comieco e GMI – Green Management Institute, presentato in occasione della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, in programma fino al 25 novembre 2012.

Cosa significa in concreto essere sostenibili, qual è il risparmio effettivo, in termini di denaro e risorse, generato dalle imprese che puntano a nuovi prodotti, nuovi materiali e nuove pratiche? Comieco, il Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, prova a raccontarlo con lo studio “Buone pratiche e nuovi prodotti per prevenire la produzione di rifiuti” . L’analisi propone 13 innovazioni di prodotto promosse da aziende italiane e internazionali appartenenti a diversi settori merceologici. Per ogni case study sono state evidenziate le relative riduzioni di rifiuti in termini di influenza sul packaging e risparmio economico, un’analisi che ha messo in luce risultati di grande interesse, cifre ancora più significative se rapportate alla situazione italiana, in cui la produzione annua di rifiuti urbani è pari a 32.500.000 tonnellate.

Varie le case study oggetto di analisi, in una sorta di excursus completo sul mondo dell’imballaggio sostenibile, con particolare attenzione a quello cellulosico.
Ad esempio le nuove lamette da barba con testina sostituibile, in grado di generare 2.836 tonnellate in meno di rifiuti totali inviati a smaltimento ogni anno. Altro esempio è dato dagli spazzolini da denti con testina intercambiabile, con i quali si può arrivare ad un risparmio di oltre il 68% di packaging durante il primo anno, e fino all’81% dal secondo anno in poi (4.914 tonnellate in meno di rifiuti inviati in discarica, risparmio per i costi di smaltimento pari a 491,4 mila euro e risparmio minimo di packaging primario pari a 981 tonnellate annue).
Sul fronte casalinghi, suscita attenzione il caso del nuovo aspirapolvere progettato con tecnologia “a ciclone”, che sostituisce completamente il sacchetto raccogli polvere: un’innovazione che potrebbe determinare 162 tonnellate in meno di rifiuti inviate in discarica, con un risparmio per i costi di smaltimento pari a 16.200 euro.
Altro caso di particolare interesse riguarda le nuove lettiere vegetali per gatti, in cui il packaging secondario si trasforma in una casetta per l’animale fatta con cartone riciclato, con un risparmio packaging compreso tra i 1.140 e i 4.046 chilogrammi annui.

Lo studio è stato condotto in due fasi: nella prima sono state individuate le principali strategie per la riduzione dei rifiuti in termini di innovazione di prodotto. Due in particolare gli ambiti di riferimento: interventi per la riduzione dei rifiuti pre-consumo e post consumo. Per il primo gruppo sono stati individuati i prodotti innovativi per quanto concerne l’inserimento di materiale riciclato al suo interno; nel secondo invece le strategie hanno riguardato l’eliminazione dell’usa e getta, il prolungamento della vita di un prodotto tramite operazioni di disassemblaggio e sostituzione parziale, inserimento di materiali biodegradabili, la riduzione del peso e gli interventi sui liquidi.
Nella seconda fase, invece, si è passati alla scelta dei prodotti sulla base delle strategie individuate: per ogni caso è stato quantificato il problema in termini di dimensione del mercato e produzione di rifiuti, presentando l’innovazione e il suo impatto sul fronte economico e di riduzione dei rifiuti.

Tra i riscontri in linea generale, gli esempi analizzati dimostrano che l’eliminazione totale dell’usa e getta comporta ovviamente una conseguente eliminazione del packaging. In caso di intervento di riduzione parziale, come ad esempio per quanto riguarda la sostituzione di una parte del prodotto, in termini di conteggio la riduzione di rifiuti resta significativa ma non si riscontra sempre una parallela diminuzione del packaging. Le innovazioni relative a prodotti biodegradabili generalmente non hanno particolari riflessi sugli imballaggi; in egual misura la riduzione di rifiuti pre-consumo attraverso l’inserimento di materiale recuperato all’interno del prodotto, non comporta differenze in termini di packaging, ma risultati degni di nota per quanto riguarda la riduzione di rifiuti. Nel caso di prodotti liquidi, invece, innovazione di prodotto e packaging risultano strettamente correlati.