A Milano, sapore di cous cous

Pubblicato il 13 Settembre 2010 in da Vitalba Paesano

Dal 21 al 26 settembre, in contemporanea con il noto Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, il ristorante di cucina siciliana di Milano AL FICODINDIA (via Bonghi 11, tel.02 84892887, ) organizza la SETTIMANA DEL COUS COUS A MILANO.
 
  Gustoso appuntamento per tutti gli amanti del cous cous
Al ristorante di cucina siciliana Al Ficodindia si tiene una speciale settimana per celebrare, anche a Milano, il grande evento del Cous Cous Fest che si tiene in parallelo a San Vito Lo Capo, Trapani. Una sorta di gemellaggio fra due città lontane, ma vicine grazie ai sapori.
Un’occasione per assaggiare le due specialità della casa: il cous cous di pesce alla trapanese, prezioso di triglie, di cannella e di gustoso brodetto e il cous cous di verdure e agnello. Ad hoc per questa speciale settimana, lo chef preparerà anche il goloso cous cous dolce.
Ai fornelli, e ad “incocciare” il cous cous , il giovane chef Salvatore Giaramida, un trapanese che se ne intende, visto che per anni ha lavorato proprio a Il Ficodindia di San Vito Lo Capo.

PROGRAMMA
In programma tutti i giorni, dal 21 al 26, due MENU DEGUSTAZIONE (uno a pranzo, più snello, e uno a cena, entrambi con un calice di vino siciliano della casa incluso) che si aprono con “Panelle e bollicine”. Giovedì 23, Cous Cous Lab: lezione e dimostrazione di come si “incoccia” il cous cous.
L’attenta sommelière Patty Iaconelli è a disposizione per consigliare abbinamenti speciali con etichette siciliane scelte dalla carta dei vini.
Durante la settimana, sarà possibile consultare ed acquistare il libro “Le Avventure del Cous Cous”, edizioni Guido Tommasi, che racconta la storia di questo piatto (dalle origini berbere alla versione andalusa), le sue tradizioni e le diverse ricette.

Per chi, in questa speciale settimana tutta dedicata al famoso piatto, non desiderasse il cous cous, ci sarà a disposizione una carta ridotta.

Degustazione del pranzo

A pranzo, il Prosecco di Villa Sandi e le fragranti panelle di farina di ceci vengono seguite dal tipico cous cous di pesce alla trapanese, con pesce (coda di rospo, dentice, scorfano o triglie, a seconda di ciò che offre il mercato), semola che profuma di cannella e saporito brodetto, e si finisce con un caffè accompagnato dai tipici dolcetti di pasta di mandorla siciliani. Da bere, il bianco Catarratto in purezza, Agro Argento.
(Prezzo 20 Euro).

Degustazione serale

Anche la cena si apre con le panelle di farina di ceci accompagnate dalle bollicine del Prosecco di Villa Sandi.
La degustazione parte poi con il cous cous di pesce, seguito dal cous cous di verdure con spiedino d’agnello, specialità dello chef, ai quali si aggiunge la dolce chiosa di cous cous dolce (con canditi, farina di pistacchio e pinoli) arricchito da gelato al pistacchio di Bronte. Da bere un rosso da uve nero d’Avola e Syrah, Agro Argento.
(Prezzo 40 Euro).

Cous Cous Lab

Lo chef Salvatore Giaramida terrà, giovedì 23, il COUS COUS LAB, lezione pratica (dalle 11 alle 12.30) di come si “incoccia” un cous cous e come lo si condisce. Poi ci si ferma a pranzo a degustare il lavoro appena svolto. Ai partecipanti verrà donata la ricetta per riproporre a casa quanto imparato.
I posti a disposizione sono limitati: il pubblico deve gentilmente confermare la propria presenza telefonando al ristorante (tel. 02 84 89 28 87 ).
(Prezzo 20 Euro compreso pranzo).

E dopo la settimana del cous cous, tante buone ragioni per tornare

Sicilia sì, ma alleggerita in linea con i dettami della più attenta cultura gastronomica contemporanea. Un classico, le panelle calde,  accolgono l’ospite, accompagnate da un calice di Prosecco. Si può poi proseguire scegliendo fra, la delicata “Roulade di tonno marinato al limone con profumi di Sicilia”; un leggerissimo “Sformato di melanzane con salsa di pomodoro e ricotta salata”; il cremoso “Macco di fave con ricotta infornata”; la regale “Caponata con gambero in gomitolo di patate” spruzzata con cacao; e il “Polpo arrosto su insalatina di rucola, pomodori di Pachino e arance”. Per continuare con il “Cous cous di pesce alla trapanese”, ingentilito dalla cannella, incoronato dalle triglie e accompagnato dal suo brodetto; gli “Spaghetti alla bottarga profumati al limone”; e le “Caserecce con pesto trapanese e patate a filo”. Per approdare all’ “Involtino di pescatrice con verdure croccanti”; alla “Tagliata di pesce spada ai ferri con misticanza di verdure”; al “Filetto di spigola con fonduta di porri e salsa al pistacchio”; e al “Tonno in crosta di sesamo alla riduzione di Nero d’Avola” con pomodori grigliati e profumati al basilico e ancora la tempura di pesce misto. Per chi ama la carne invece “Tagliata di manzo su letto di rucola e scaglie di Ragusano con marmellata di cipolle rosse di Tropea”. Dulcis in fundo, la tradizione non delude mai,  la Cassata di Palermo fa la sua comparsa, a fine cena, insieme a cannoli, paste di mandorla fatte in casa e sorbetti di limone e mandarino. E ancora “Torta di ricotta e cioccolato” e “Parfait di mandorla con “petramennula”.