Venice Design Week 2016: in una mostra il trionfo della tecnologia

Pubblicato il 26 Settembre 2016 in , da Vitalba Paesano

Nella prossima edizione di Venice Design Week che si terrà dall’1 al 9 ottobre, debutta un nuovo concorso dalle tematiche molto innovative e attuali: si tratta delle “Wearable Technologies”, tradotto, le tecnologie indossabili.
I progetti dei designer selezionati dal Concorso saranno esposti in una mostra allestita al Museo di Palazzo Mocenigo, – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume della Fondazione Musei Civici di Venezia per tutto il mese di ottobre.

La designer trentina Chiara Bonadiman, classe 1995, laureanda in design presso la LABA di Brescia, ha realizzato l’anello Colorful Feeling, un gadget indossabile che permette di registrare ogni avvenimento a livello emozionale e creare un piccolo diario divertente e ricco di stimoli: l’idea dietro a tale progetto è allenare la propria intelligenza emotiva attraverso un semplice, smart e fashion diario terapeutico, che può esser modificato e monitorato attraverso il proprio smartphone.

Il progetto Mindswing è sviluppato da un team interno a Design Group composto da Stefania Berselli, Service designer; Loris Bottello, Product & Interaction designer; Andrea Desiato, User Experience & Interface designer, e Alberto Sarullo, Technology & Development. Il gruppo è coordinato da Gianandrea Giacoma, responsabile della ricerca su utenti e neurofeedback. Questo concept è ideato per l’applicazione delle neuroscienze allo sport, in particolar modo per il monitoraggio dei neuro-feedback durante l’attività sportiva. Il progetto è stato sviluppato e applicato al golf: composto da una fascia per il capo, un guanto e un’applicazione per il cellulare, grazie ai sensori applicati permette di misurare e comprendere qual è il miglior stato d’animo per realizzare un’ottima performance a livello sportivo e salvare le varie sessioni senza interagire continuamente con il cellulare.

Il gruppo Caravan è un collettivo che unisce digital-fabrication ed esperienza artigianale. Per il concorso, Caravan ha realizzato la collezione Sensewear, che ha lo scopo di enfatizzare l’uso dei sensi: in particolare, abiti e accessori che permettono di stimolare e migliorare la nostra consapevolezza e uso dei sensi. L’intera collezione si ispira alla terapie applicate ai disturbi dell’integrazione sensoriale e ha come obiettivo quello di monitorare le prestazioni dell’atleta durante l’attività sportiva.

Il Team composto da Giulio Fuzzi, Daniele Gamba e Federico Marchetta, studenti di Design Industriale al Politecnico di Milano, ha realizzato LOOP (Indoor Navigation System for Blind People), un sistema creato e studiato per persone non vedenti e ipovedenti che permette agli utenti di superare quelle barriere esperienziali che si creano nella vita di tutti i giorni e nello specifico in ambienti chiusi dove è difficile orientarsi e avere dei punti di riferimento. Il concept è composto da un orologio GPS e da un’applicazione che può esser installata in sistemi operativi IOS, Android e Windows Phone.
La Designer Marta Montesi, neolaureata in Disegno Industriale presso l’università IUAV di Venezia, ha progettato Dropwater, un bracciale che permette di rilevare la misura dell’idratazione del corpo umano attraverso un particolare sensore. Tale bracciale è in grado di rilevare l’eventuale variazione di elettricità nella superficie della pelle in funzione dell’umidità contenuta in essa, anche se nella cute sono applicate sostanze chimiche. È principalmente rivolto ad anziani e bambini, i quali nel periodo estivo tendono a idratarsi poco.

Look Around, progettato dal designer Gianluca Perseu studente al terzo anno di Design presso il LABA di Torbole sul Garda (BS), è un controller sotto forma di anello che permette di utilizzare smartphone e mp3 senza interagire direttamente con un display, fornendo all’utente la possibilità di godere del panorama esterno. È un prodotto che può esser ben utilizzato anche da persone affette da cecità e ipovedenti

Le due giovani designer Alessia Piccolo e Giovana Antunes, laureate in Design e Comunicazione, hanno creato To be System: un sistema che permette una completa interazione tra il bambino e gli operatori sanitari, e fornisce a quest’ultimi dati completi sullo stato di salute del paziente. In questo modo è possibile raggiungere in tempi brevi l’obiettivo di guarigione: composto dalle due linee, Befly (periferica portatile, periferica Vision applicata nel letto e un terminale e-Health applicato sotto il letto) e Beyond (caschetto e bracciale), permette di raccogliere e condividere dati in tempo reale ancor prima di giungere nelle strutture ambulatoriali o ospedaliere, in modo tale che gli operatori sanitari siano in grado di prestare, nell’immediatezza, le cure necessarie al bambino.

La designer Federica Rao, diplomata all’Accademia Euromediterranea in Fashion Design, ha proposto il progetto MASS EFFECT: due outfits in stile sci-fi, uno sportivo e uno elegante, prodotti con tessuti a rete tecnica, i quali proteggono da eventuali urti ma che allo stesso tempo permettono, a chi li indossa, di muoversi liberamente. I colori scelti sono di tipo metallico, come oro e nero per l’abito elegante, argento e nero per l’abito sportivo. I comuni denominatori di entrambi gli outfits sono il tessuto a rete tecnica nero e lo stile sci-fi che è fonte d’ispirazione per la designer.

Il progetto FAST è realizzato dalla designer Marzia Gisella Sapienza, diplomata in Fashion Design nel 2015 presso l’Accademia Euromediterrane , e vede la fusione tra il design automobilistico (fonte d’ispirazione per la designer è la Lamborghini Huricàn) e il fashion, utilizzando tessuti tecnici che permettono a chi indossa l’abito di variarne le dimensioni e di scegliere un outfit sportivo oppure elegante a seconda delle occasioni: abito aderente in cui è possibile variare la lunghezza e completo pantalone e maglia in doppio tessuto.

Il cappello CapoGiro, ideato e realizzato dall’artista Sabrina Baldacchini, offre la possibilità di cambiare aspetto e forma a seconda dell’abito che si ha addosso, grazie ad un telaio interno. Quest’ultimo permette al cappello di piegarsi oppure di appiattirsi, rendendo il suo trasporto molto facile (può esser inserito comodamente in una valigetta oppure in una borsa). CapoGiro è inoltre dotato di un optional: una luce LED che dona un valore aggiunto al cappello che può così esser usato come un oggetto di arredamento.
Ejoy (Emotional jewelry on you) è una collezione di gioielli tecnologici che permette di monitorare le funzioni vitali, le calorie bruciate e i passi fatti durante la giornata, di tenere sottocontrollo il proprio smartphone nonché la propria to do list giornaliera, senza dimenticarsene. L’idea è nata tra i banchi dell’università del Politecnico di Milano da un’idea di Wilson Quispe e cresciuto grazie alla collaborazione di: Giacomo Bianchini, laureato in ingegneria informatica, Francesca Capella, laureata in ingegneria gestionale e Daniela Curatolo, laureata in Accessory Design.
Tecnologia che si abbina all’artigianato made in Italy: i gioielli, in particolare il bracciale, è realizzato con autentica murrina veneziana su un supporto metallico. Il tutto sarà collegato tramite un’applicazione disponibile per IOS e Android.

L’azienda Aquì Houston ha realizzato CAReful è un dispositivo GPS che permette di connettere auto, persone, animali e tutto ciò che si trova su strada, garantendo così una circolazione più fluida e sicura del traffico: avvisa gli automobilisti di eventuali incidenti, permettendo così di confluire in strade più scorrevoli, permette alla polizia di inoltrare avvisi e informazioni riguardanti traffico, incidenti, strade chiuse, come pure di avvertire eventuali presenze di animali e greggi in zone e strade rurali.

Per saperne di più

Dall’ 1 al 31 ottobre, i progetti dei concorrenti verranno esposti nelle storiche e bellissime sale del Museo di Palazzo Mocenigo, – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume della Fondazione Musei Civici di Venezia nell’ambito della Venice Design Week in una mostra che si prolungherà oltre il termine della “week” (1-9 ottobre). Sempre in mostra si presenta anche una speciale sezione dedicata allo sport e una ai tessuti tecnici per arricchire e completare una più ampia visione sulle tecnologie indossabili e che al tempo stesso servirà da stimolo per il concorso dell’edizione 2017 di Venice Design Week.

Il concorso organizzato da Venice Design Week è patrocinato da: Associazione Design Industriale ADI, vede la collaborazione del Royal College of Art and the Helen Hamlyn Centre, dell’Università IUAV, della Fondazione Musei Civici di Venezia – Museo di Palazzo Mocenigo, del Museo dell’Occhiale.

Esposizione: 1-31 ottobre

Luogo: Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume
Santa Croce 1992 Venezia
Orari: 10:00-17:00
Chiuso lunedì
Convegno e premiazione “wearable technologies”: Sabato 1 Ottobre ore 15

Per maggiori informazioni:
VDW Mobile 328-1765744
sito web: www.venicedesignweek.com