Una difesa a ventisette per la partita contro la contraffazione

La contraffazione è un fenomeno complesso che colpisce numerosi settori industriali e che causa diverse vittime.

La prima vittima è costituita dalla categoria della creatività, della ricerca e dell’innovazione. Se la preoccupazione del produttore originale è la qualità dei propri prodotti a cui è legato il suo successo, il contraffattore mira invece a realizzare guadagni attraverso l’inganno, sfruttando la fama di imprese affidabili. Limitandosi a mutuare idee altrui non ha – quindi – interesse nella ricerca e nell’innovazione né, tantomeno, nel livello qualitativo dei propri manufatti.

La seconda vittima è quindi inevitabilmente la crescita del settore industriale e la sua competitività. Secondo dati recenti a livello mondiale sono già in circolazione beni contraffatti per 600 miliardi di dollari e si stima che tale dato raddoppierà nel 2015.

Anche a livello europeo il fenomeno è in espansione; secondo i dati delle dogane UE nel 2011 si è registrato un aumento del 15% dei casi di contraffazione rilevati ed un aumento del 14% del valore al dettaglio di tali articoli.

Tutto questo si ripercuote sulla terza vittima: i cittadini, nella duplice veste di lavoratori e consumatori.

Prodotti contraffati significano, infatti, un rischio per la salute e la sicurezza. Inoltre la contraffazione, minando dall’interno il settore industriale, la sua qualità e la sua competitività, segna una battuta d’arresto nel piano di sviluppo industriale dell’Unione comportando la perdita di migliaia di posti di lavoro in Europa.

Contro tale la Commissione europea ha agito a più livelli.

In primo luogo attraverso la tutela del diritto di proprietà intellettuale, con l’introduzione del brevetto europeo che entrerà in vigore nel 2014 e ridurrà i costi di registrazione dell’80%. In secondo luogo attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione, una delle quali sarà lanciata nei prossimi mesi e si rivolgerà alle famiglie concentrandosi sui prodotti usati dai bambini.

Inoltre, all’inizio del prossimo anno, verrà proposta la creazione di uno Strumento legislativo unico per la sorveglianza dei mercati ed un Piano d’azione per il 2013-2015.

Perché tale normativa sia efficace, sarà indispensabile un coordinamento tra Commissione e Stati membri. Per una sorveglianza corretta è infatti necessaria la buona applicazione della normativa in tutti gli Stati.

Riprendendo la metafora calcistica usata dal Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani nel suo intervento al convegno “Stati Generali. Lotta alla Contraffazione”, tenutosi a Milano il 19 novembre, le dogane dei 27 Stati membri sono come i 27 portieri in questa partita. Basta che uno di essi prenda un gol ed è l’intero mercato interno a perdere. Basta cioè una sola falla nel sistema, dalla quale entrano i prodotti contraffatti e l’impegno per il rispetto delle regole sarà vanificato. E’ una partita, per restare in gergo calcistico, in cui bisogna scendere in campo con un rigido “modulo a 27” per la difesa del settore industriale e imprenditoriale, della creatività e dello sviluppo, dei consumatori e dei lavoratori europei.

 

di Fabrizio Spada
Direttore della Rappresentanza a Milano

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