Senior: case di valore, ma redditi bassi

Pubblicato il 6 Ottobre 2017 in , da redazione grey-panthers

In Italia 1 milione e mezzo di anziani hanno un reddito basso anche se posseggono una casa di valore medio-alto. Una contraddizione della società Italiana approfondita dallo studio “House Rich Cash Poor” condotto dal professor Luca Beltrametti per l’Osservatorio della Fondazione Cariplo.

Al centro dell’analisi c’è una domanda: come rendere liquida la ricchezza rappresentata dall’abitazione e progettare per tempo delle soluzioni per sostenere i tanti senior, con redditi bassi e proprietà immobiliare, a fronteggiare i costi connessi all’assistenza, sempre più  necessaria. Partendo dal principale dato che è emerso dallo studio: il 21% delle famiglie di anziani che abitano in casa di proprietà ha risparmio basso o nullo ma più di un terzo di questi nuclei vive in una abitazione dal valore superiore ai 200mila euro.
“Abbiamo il dovere di pensare al futuro degli anziani e delle loro famiglie, su come conciliare, anche attraverso nuovi strumenti finanziari, l’utilizzo degli immobili in funzione della vita quotidiana degli anziani – ha affermato il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti – dobbiamo saper anticipare i bisogni e conoscere i trend demografici nei prossimi anni ci consente di prepararci per tempo”.

Le pensioni sono meno generose di una volta, la vita media si allunga, aumentano le tasse e gli impegni economici da affrontare quotidianamente. Nonostante questi motivi, resta bassa la percentuale di over60 interessati a mettere a frutto la loro ricchezza immobiliare. Secondo Beltrametti è più forte che in passato la necessità di rendere liquida una parte della ricchezza rappresentata dalla casa di abitazione ma mancano gli adeguati strumenti giuridici/finanziari. Molti dei bisogni di figli e nipoti nell’Italia di oggi hanno tempistiche precise: decidere di seguire un corso di studi, comprare una casa per formare una nuova famiglia, iniziare un’attività commerciale o una piccola impresa sono tutte scelte che maturano tra i 25 e i 40 anni. I senior hanno la volontà di aiutare i familiari in questo percorso di affermazione personale, ma spesso manca la possibilità economica per farlo.

Secondo lo studio della Fondazione Cariplo si possono mettere in atto iniziative per tranquillizzare i senior. Si va dall’attività di informazione-consulenza fino all’attuazione di uno strumento per rendere liquido il patrimonio immobiliare: il prestito vitalizio ipotecario, una forma di finanziamento riservata agli over 60 proprietari di un immobile che permette di ottenere un prestito ipotecando l’immobile. Il funzionamento è simile a quello di un qualsiasi mutuo. La banca eroga una somma legata al valore dell’immobile posto a garanzia e all’età del richiedente; sulla somma erogata maturano interessi che vengono capitalizzati ogni anno, ma la proprietà dell’immobile resta sempre in capo al soggetto finanziato. E’ insomma un finanziamento strutturato per le esigenze finanziare della popolazione di età avanzata: all’over60 viene concesso un contributo economico a fronte dell’iscrizione di un’ipoteca sulla casa di proprietà, mentre la restituzione del capitale e degli interessi è in carico agli eredi. La casa oggetto di ipoteca non è vendibile, non è ulteriormente ipotecabile e non è possibile cederla in locazione a terzi: in tutti questi casi, la legge sancisce la cosiddetta “decadenza dal beneficio del termine” e cioè la banca può dichiarare il contratto risolto e pretendere la restituzione immediata di capitale e interessi.

“Intesa Sanpaolo – ha spiegato il responsabile della Banca dei Territori dell’ente bancario Stefano Barrese – è stata una delle prime banche a concepire questa tipologia di prestito vitalizio che mette a disposizione dei senior un importante strumento di finanza familiare e solidarietà intergenerazionale, una soluzione che prevede il coinvolgimento dell’intera famiglia per il suo benessere e per una migliore qualità della vita grazie a una rendita derivante dalla propria casa, di cui si mantiene la proprietà. Una innovazione – ha concluso – con caratteristiche di finanza etica che supera la cessione degli immobili in nuda proprietà, a tutela degli equilibri familiari e della serenità, anche economica degli anziani”.