Pianificare con attenzione il futuro economico è importante: non si tratta solo di accumulare denaro, ma di imparare a gestirlo con intelligenza, flessibilità e un po’ di visione
Vivere più a lungo è una conquista straordinaria, ma anche una responsabilità: quella di pianificare con attenzione il futuro economico. Se da un lato la longevità regala tempo, dall’altro chiede risorse per mantenersi attivi, sereni e autonomi per molti anni dopo la pensione.
Non si tratta solo di accumulare denaro, ma di imparare a gestirlo con intelligenza, flessibilità e un pizzico di visione. Come suggerisce Christine Benz nel suo libro “How to Retire“, la pensione non è semplicemente un problema matematico da risolvere, ma una fase della vita da progettare anche sul piano emotivo, relazionale e quotidiano. Non basta chiedersi “quanto ho?”, ma serve anche chiedersi “come voglio vivere?” e “di cosa ho davvero bisogno?”.
Eppure, in Italia si risparmia poco e si investe spesso in modo inefficace. Molti lasciano i soldi fermi sul conto, ignorando il rischio silenzioso dell’inflazione. Altri, per paura o disinformazione, evitano strumenti che potrebbero offrire un reddito regolare e duraturo. Il risultato è che si entra nella pensione senza un piano chiaro, rischiando di trasformare un’opportunità di libertà in un tempo pieno di incertezze.
Per costruire una rendita integrativa non basta acquistare qualche prodotto. Serve una strategia. Servono conoscenze. E serve soprattutto iniziare per tempo, approfittando del tempo come alleato. Secondo Benz, è utile fare una sorta di “prova generale” prima del ritiro definitivo: simulare per qualche mese le spese da pensionato, testare uno stile di vita più semplice, iniziare a vivere con il reddito che si prevede di avere. Questo approccio aiuta a prendere decisioni più consapevoli e a prepararsi meglio, sia dal punto di vista finanziario che personale. Questo aiuta a evitare due errori opposti: vivere sopra le proprie possibilità o rinunciare inutilmente, restando sotto alle proprie potenzialità.
Infatti, c’è un secondo rischio da evitare, opposto al primo: quello di cadere nell’eccesso opposto, ovvero vivere troppo al di sotto del proprio potenziale per paura di esaurire i risparmi e lasciare un ingente capitale agli eredi. Il risultato? Una vita senz’altro sicura, ma meno ricca di significato e possibilità. È qui che entra in gioco Bill Perkins, nel libro “Die with Zero”: secondo lui, accumulare oltre il necessario può significare perdere preziose esperienze, perché la salute e il tempo a disposizione diminuiscono con l’età. Una filosofia integrata: risparmio sì, ma con giudizio. Perkins invita a “pensare in stagioni” della vita, assegnando a ogni periodo esperienze significative — il concetto dei “time buckets”. In pratica: più spese nei momenti di maggior energia e salute; maggiore risparmio quando le esperienze fisicamente impegnative sono irrilevanti. E suggerisce anche di trasferire parte del patrimonio ai figli o per progetti significativi quando si è ancora vivi, perché così si può vedere l’impatto reale delle risorse date.
La necessità di una rendita integrativa
La pensione difficilmente sarà sufficiente per mantenere il proprio stile di vita. Il cosiddetto “tasso di sostituzione” (cioè il rapporto tra ultima retribuzione e primo assegno pensionistico) è in calo da anni. Inoltre, con l’aumento dell’aspettativa di vita, i risparmi dovranno durare più a lungo. Una rendita integrativa permette di:
- mantenere inalterato il tenore di vita
- affrontare spese impreviste senza intaccare il capitale
- vivere con maggiore serenità la fase della pensione.
Ma, come sottolinea Benz, non è necessario pianificare tutto in modo rigido. È meglio adottare un approccio flessibile: prepararsi a modificare le spese nel tempo, adeguare i prelievi in base ai rendimenti dei mercati, e magari affiancare al capitale strumenti che offrono rendite garantite. Molti si chiedono: “Quanto devo avere per vivere di rendita?”. La verità è che anche somme relativamente modeste, come 100.000 o 200.000 euro (provenienti da TFR, eredità o risparmi accantonati), possono produrre un reddito utile, se gestite in modo consapevole.
Il rischio più grande è quello di tenere fermo il capitale su un conto corrente, dove viene eroso lentamente ma inesorabilmente dall’inflazione. Christine Benz propone una logica a “secchi”: separare il capitale in tre contenitori – uno per le spese immediate, uno per i bisogni di medio termine, e uno per il lungo periodo – in modo da combinare sicurezza e crescita del patrimonio. Un metodo semplice ma efficace per affrontare la complessità con ordine.
Le principali soluzioni per ottenere una rendita
Non esiste uno strumento perfetto, ma un insieme di possibilità che, combinate con buon senso, possono dare risultati interessanti:
- Obbligazioni Prestare denaro a uno Stato o a un’azienda in cambio di cedole periodiche è una delle forme più classiche di rendita. Le obbligazioni offrono stabilità e prevedibilità, ma bisogna tener conto dell’inflazione e scegliere con attenzione durata ed emittente.
- Immobili in affitto Molto amati dagli italiani, gli immobili possono generare reddito costante, ma comportano anche costi, gestione, rischi e scarsa liquidità. Esistono alternative più moderne e flessibili come i fondi immobiliari e gli ETF REIT.
- Certificati di investimento Strumenti ibridi che possono offrire cedole anche in mercati laterali. Vanno conosciuti e scelti con cura, perché ogni struttura è diversa e il rischio può essere significativo.
- Azioni con dividendo Alcune grandi aziende distribuiscono dividendi regolari, creando un flusso crescente nel tempo. Sono più volatili, ma offrono anche possibilità di crescita del capitale.
- Polizze assicurative con rendita vitalizia Possono garantire un reddito a vita, trasferendo il rischio alla compagnia. Sono adatte a chi cerca semplicità e sicurezza, ma spesso rigide e poco trasparenti.
Come creare una rendita equilibrata
Immaginiamo una persona di 62 anni con 200.000 euro da investire, che vuole andare in pensione anticipata e integrare l’assegno previdenziale con 800 euro al mese. Una strategia possibile potrebbe essere:
- 80.000 euro in obbligazioni diversificate, con cedole medie del 3,5%
- 50.000 euro in azioni a dividendo, con rendimento medio del 4%
- 30.000 euro in certificati a cedola mensile, con rendimento medio del 6%
- 30.000 euro in fondo REIT o piccolo immobile da affitto
Totale annuo: circa 8.100 euro netti, ovvero circa 675 euro al mese, con possibilità di crescita nel tempo e parziale protezione del capitale. Secondo Benz, è importante non solo costruire questa strategia, ma anche rivederla nel tempo. Nessun piano è immutabile: la chiave è la capacità di adattarsi alle proprie esigenze e alle condizioni del mercato, mantenendo un equilibrio tra rendimento e tranquillità.
Vivere di rendita non è un sogno per pochi, ma una possibilità concreta per chi si prepara con anticipo, consapevolezza e flessibilità. Come ricorda Christine Benz, la pensione è una fase della vita da progettare con lo stesso impegno con cui si pianifica una carriera. E non basta il capitale: serve uno stile di vita sostenibile, reti sociali solide e la capacità di trovare gioia nelle piccole cose. In fondo, vivere di rendita significa soprattutto vivere bene. Senza rinunciare per paura, ma senza sprecare per fretta. Con il giusto equilibrio.
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