Riforma Pensioni, verso il ricalcolo contributivo

Pubblicato il 11 Aprile 2016 in , , da redazione grey-panthers

La Riforma delle Pensioni è uno degli argomenti più controversi e dibattuti degli ultimi anni, soprattutto dopo quella del ministro Fornero del 2011 che, tra le varie problematiche sollevate, ha generato anche i cosiddetti lavoratori esodati, numerosi dei quali rimasti ancora oggi senza pensione né stipendio. Gli Esecutivi che si sono succeduti in questi anni non sono ancora stati capaci di trovare una soluzione per far quadrare i bilanci che di dare una vecchiaia dignitosa a chi ha speso la propria vita a lavorare. In questi giorni l’argomento è tornato alla ribalta con l’attuale ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha confermato l’ipotesi di un intervento sulla Legge Fornero in occasione della prossima Legge di Stabilità, quindi per la fine del 2016.

=> Riforma Pensioni 2016, fumata nera

Flessibilità in uscita

Tra le tematiche più spinose c’è sicuramente quella della flessibilità, in merito alla quale il ministro Poletti apre uno spiraglio per attenuare le rigidità della Riforma Fornero nel corso di un intervento al Senato. Per non gravare sui conti dello Stato, una soluzione potrebbe consistere nel ricalcolo contributivo dell’intera pensione, possibilità che però penalizza, e non poco, il lavoratore al quale l’assegno previdenziale verrebbe decurtato dal 15-20% fino al 30%. Si tratta in buona sostanza di ricalcare la soluzione già prevista per le lavoratrici, rendendola strutturale.

Cumulo contribuzioni

Tra le ipotesi allo studio del Governo anche quella di consentire il cumulo delle contribuzioni versate in più Casse previdenziali al fine di maturare il diritto ad una prestazione pensionistica. Una modifica che si rende necessaria a fronte della realtà del mondo del lavoro, che ha portato le carriere lavorative ad essere sempre più discontinue. Non si escludono poi interventi a favore di chi svolge lavori di cura familiare e di chi svolge lavori usuranti.

=> Pensioni 2016: le novità del sistema previdenziale

Bonus 80 euro

Sempre in tema pensioni, in un’intervista su Radio 24, il ministro Poletti si è dichiarato favorevole ad allargare la platea dei beneficiari del bonus di 80 euro in busta paga anche alle pensioni minime, possibilità anticipata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, a patto però che questo sia compatibile con i conti:

«Questo è un tema – spiega Poletti – che è presente da quando si decise il bonus degli 80 euro ai lavoratori due anni fa; naturalmente questo è un tema che va affrontato all’interno della Legge di Stabilità perché abbiamo una ovvia esigenza di compatibilità rispetto all’utilizzo delle risorse; sono favorevole naturalmente al fatto che anche le pensioni più basse abbiano un loro adeguamento. Lo dovremo vedere dentro a questo contesto generale di equilibrio della nostra economia e del nostro bilancio».

=> Riforma Pensioni: le novità dopo la Legge Fornero

DEF

Per ora, comunque, le intenzioni del Governo non sono ancora chiare e verranno probabilmente rese note in maniera più precisa con il DEF, il Documento di Economia e Finanza con il quale, entro la fine del mese di aprile, il Governo dovrà definire gli obiettivi di bilancio per i prossimi tre anni.