L’Europa denuncia squilibri economici tra Paesi membri

La Commissione Europea ha pubblicato oggi le conclusioni scaturite dagli esami approfonditi relativi alle economie di 17 Stati membri. Nello stesso documento, la Commissione ha valutato i progressi compiuti dagli Stati membri impegnati nella correzione dei disavanzi di bilancio, aggiornando il proprio parere in merito ai documenti programmatici di bilancio dell’anno scorso. Si tratta di un passo fondamentale dell’oramai consolidato semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, ossia il ciclo annuale di governance economica in cui la Commissione collabora con gli Stati membri per creare le premesse per una crescita e un’occupazione sostenibili, basate su solide finanze pubbliche, in linea con la strategia di crescita Europa 2020.

La Commissione ritiene che 14 Stati membri presentino squilibri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia Regno Unito. Nel caso di Croazia, Italia e Slovenia, tali squilibri sono considerati eccessivi.

Gli Stati membri con squilibri eccessivi

La Croazia deve fare fronte a un ingente debito estero, a un calo delle esportazioni, a imprese fortemente indebitate e a un debito pubblico in rapido aumento, il tutto in un contesto di crescita debole e di scarsa capacità di aggiustamento. È necessario compiere ulteriori significativi sforzi di risanamento di bilancio per ridurre il disavanzo ed evitare un aumento non sostenibile del debito. La Croazia presenta un disavanzo di bilancio eccessivo ed occorre che adotti misure efficaci entro fine aprile 2014. In assenza di ulteriori misure, il paese rischia di non raggiungere i suoi obiettivi nel 2014.

L’Italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia italiana e per la zona euro.

La Slovenia continua a presentare squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un monitoraggio e un’azione politica costante e vigorosa, sebbene grazie a misure di aggiustamento macroeconomico e ad azioni politiche risolute gli squilibri nel corso dell’ultimo anno siano diminuiti.

Per quanto concerne la Spagna, che un anno fa figurava tra i paesi che presentavano un disavanzo eccessivo, la Commissione ritiene che nell’ultimo anno il paese abbia realizzato un aggiustamento significativo e che, se questo trend proseguirà, gli squilibri continueranno a diminuire. Benché si possa concludere che gli squilibri in Spagna non sono più eccessivi, la Commissione sottolinea che persistono dei rischi.

Anche Danimarca, Lussemburgo e Malta sono stati oggetto di esami approfonditi, ma la Commissione ha concluso che questi paesi non evidenziano squilibri ai sensi della procedura per gli squilibri macroeconomici.

Nell’ambito del monitoraggio continuo degli obblighi nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi, la Commissione si sta avvalendo anche di un nuovo strumento previsto dal patto di stabilità e di crescita rafforzato per richiamare l’attenzione di due Stati membri della zona euro, la Francia e la Slovenia, sul rischio di inadempienza dell’obiettivo di bilancio raccomandato per quest’anno2. In giugno, nel contesto del semestre europeo, la Commissione valuterà nuovamente la situazione generale alla luce degli obblighi previsti dal patto di stabilità e crescita e, se necessario, proporrà misure appropriate al Consiglio.

 

redazione grey-panthers:
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