Pensioni di vecchiaia e anticipata: requisiti per il 2017

Pubblicato il 1 Marzo 2017 in , da redazione grey-panthers

Fra le misure di Riforma Pensioni inserite nella Legge di Stabilità c’è lo stop agli adeguamenti alle speranze di vita per alcune categorie di lavoratori, in particolare precoci e addetti a mansioni usuranti. Non ci sono invece novità su questo fronte per le altre tipologie di pensioni, che quindi continuano ad applicare gli aumenti delle aspettative di vita previsti dal Dl 78/2010. Vediamo esattamente tutti i requisiti per andare in pensione dal 2017 in poi in relazione a questo aspetto.

Il primo adeguamento alle speranze di vita è scattato nel 2013, pari a  tre mesi, a cui si sono aggiunti quattro mesi nel 2016. Risultato: nel 2017 ai requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia e a quelli contributivi per la pensione anticipata vanno aggiunti sette mesi. Quindi, l’età per la pensione di vecchiaia 2017 è pari a:

  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori dipendenti del privato,
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori autonomi,
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratrici del pubblico impiego,
  • 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome,
  • 65 anni e 7  mesi per lavoratrici del privato.

Per quanto riguarda la pensione anticipata, invece, il requisito 2017 è pari a 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

Pensioni 2017: modalità e requisiti

Si potrà andare in pensione anticipata a 63 anni, le donne nate nell’ultimo trimestre dell’anno del 1956 o del 1957 (rispettivamente se sono autonome o dipendenti) potranno utilizzare l’Opzione Donna, i lavoratori precoci possono ritirarsi con 41 anni di contributi: la Riforma Pensioni inserita in Legge di Stabilità 2017, ormai definitivamente approvata, introduce parecchi cambiamenti in materia di requisiti per andare in pensione a partire dal 2017. Vediamo, in base alle novità, tutte le possibilità di andare in pensione dal 2017.

=> Riforma Pensioni: il testo approvato

La pensione di vecchiaia nel 2017 si raggiunge con 66 anni e sette mesi per gli uomini e le donne dipendenti pubbliche, 65 anni e sette mesi per le donne dipendenti del privato, 66 anni e un mese per le lavoratrici autonome, sempre in presenza di 20 anni di contributi. Nel caso in cui il lavoratore non abbia contributi versati prima del 31 dicembre 1995, l’importo della pensione non può essere inferiore ai 670 euro al mese, oppure ci vogliono 70 anni e 7 mesi di età e cinque anni di contributi effettivi. Non ci sono modifiche rispetto alla legislazione precedente.

=> Pensioni 2017 senza rivalutazioni

Resta in vigore la pensione anticipata prevista dalla riforma Fornero 2011, in base alla quale gli uomini possono ritirarsi con 42 anni e dieci mesi di contributi e le donne con 41 anni e dieci mesi.