Breve corso di Trading finanziario

Pubblicato il 26 Febbraio 2010 in , da Vitalba Paesano
Introduzione allo spread trading (Art. 1)  
 Con questa serie di articoli ci poniamo l’obiettivo di spiegare l’operatività in spread trading. Verranno illustrati i concetti principali che regolano i meccanismi dello spread trading e l’utilizzo di una piattaforma di spread trading. Successivamente osserveremo le differenze tra un’operatività in spread trading ed un’operatività tradizionale e i conseguenti vantaggi che ne derivano. Nelle lezioni seguenti ci concentreremo sulle strategie operative e sui modelli di money management che, in virtù dell’estrema flessibilità permessa dagli strumenti di spread trading, mettono l’utente nelle condizioni di gestire in maniera più efficace ed efficiente sia le posizioni che il controllo dei rischi.

Le origini
Le origini risalgono agli anni ’70 quando a Chicago vengono fondate le borse specializzate in futures: il CME ed il CBOT. In quel periodo l’interesse sugli indici di borsa e sulle commodities cresce rapidamente tra gli investitori ed in particolare viene apprezzata l’opportunità di negoziare l’intero indice di borsa attraverso un’unica transazione, sia a fini di copertura che a fini speculativi.

I futures rimangono comunque un mercato riservato ai soli investitori istituzionali poiché, sebbene il grande pubblico degli investitori privati ne comprenda il potenziale, l’elevato controvalore dei lotti di negoziazione (stabiliti dagli organi delle singole borse) espone il portafoglio ad un rischio difficilmente sostenibile dalla platea dei trader privati.

Nel frattempo, in Inghilterra, Stuart Wheeler e il famoso bookmaker Joe Coral iniziano a quotare scommesse finanziarie che, nonostante la veste giuridica di scommessa, hanno lo stesso meccanismo di funzionamento dei futures quotati nelle borse americane. Inizialmente solo i professionisti della City di Londra comprendono il potenziale di questo strumento. Negli anni seguenti i bookmakers finanziari si trasformano in delle vere e proprie case di brokergaggio, regolamentate dalle autorità di vigilanza, e la gamma di prodotti offerti si amplia coinvolgendo non solo gli indici e le commodities ma anche i mercati azionari. Inoltre, grazie all’esenzione fiscale, lo spread trading comincia a diffondersi anche tra i privati. Oggi in Inghilterra il 30% delle transazioni avviene su questo tipo di strumenti e oltre l’80% dei trader privati opera con strumenti di spread trading.

Definizione
Per ogni strumento o mercato è quotato uno spread, un prezzo denaro (prezzo a cui è possibile vendere) ed un prezzo lettera (prezzo a cui è possibile acquistare). A seconda dell’aspettativa, rialzista o ribassista, l’investitore decide se andare lungo (acquistare) o andare corto (vendere allo scoperto). Prima di comprare o vendere il trader deve decidere l’ammontare per punto chiamato stake, ossia la quantità di euro che è disposto a guadagnare o perdere alla variazione di un punto dello strumento. Facciamo un esempio:

Alle ore 15:00 il DAX quota 5293 – 5295.

primaPossiamo vendere allo scoperto a 5293 e quindi puntare ad un ribasso oppure puntare su un rialzo acquistando lo strumento. Abbiamo un’aspettativa rialzista e decidiamo quindi di acquistare per 3 euro a punto a 5295. Ad ogni variazione di un punto dell’indice DAX guadagneremo (in caso di incremento) o perderemo (in caso di decremento) 3 euro. Alle ore 17:00 il mercato è salito: il DAX infatti quota 5310 – 5312. Decidiamo di prendere profitto e quindi chiudiamo la posizione vendendo 3 euro a punto a 5310. Abbiamo ottenuto un profitto pari alla differenza tra il prezzo di vendita (5310) ed il prezzo d’acquisto (5295), 15 punti, che moltiplicati per 3 euro ci danno un profitto totale di 45 euro.

Il concetto profitto/perdita = differenza tra prezzi (apertura posizione/chiusura posizione) x stake è applicabile a tutti gli strumenti.

Su quali mercati si può operare?
Con lo spread trading si può operare sostanzialmente su tutti i mercati del mondo: azioni, futures, indici, commodities, valute ed opzioni. Sotto l’aspetto giuridico si opera con degli strumenti derivati quotati in un mercato OTC (over the counter). In pratica non si acquistano o vendono i titoli, i futures o le valute ma si opera su degli strumenti che replicano i prezzi e quindi l’andamento del sottostante così come questo é quotato in borsa. Operando su un mercato OTC la differenza principale sta nel fatto che ogni posizione viene presa in controparte dall’operatore che fornisce i servizi di spread trading, che poi si occuperà di coprire la posizione o incrociandola con altre transazioni oppure riversando l’ordine in borsa. Nella seconda lezione approfondiremo i meccanismi di funzionamento di un mercato OTC.

Cenni sull’operatività in titoli
È possibile operare sui titoli azionari attraverso due tipologie di contratto: si possono negoziare sia i contratti rolling, contratti che replicano il prezzo del titolo così come quotato in borsa (cash), sia i contratti futures azionari a scadenza trimestrale.

La prima cosa da osservare è che i titoli azionari sono quotati in centesimi di euro, come indicato nella figura che segue:

secondaIn pratica la quotazione data dal mercato è moltiplicata per 100 e il punto, o meglio il tick, di un contratto rolling sui titoli corrisponde al centesimo, ovvero alla variazione di un centesimo di euro del prezzo del titolo in borsa si guadagnerà o perderà lo stake preimpostato.

Se Fiat quota sul mercato 6,5950 – 6,6000 il contratto Fiat rolling quoterà 659,50 – 660,00 centesimi. Ci aspettiamo un rialzo, quindi compriamo per 12 euro a punto a 660,00 centesimi. Successivamente il titolo Fiat si apprezza e sale fino a 7,50, a questo punto il mercato quota 7.5000 – 7.5050 quindi il contratto Fiat rolling quoterà 750,00 – 750.50 centesimi. Decidiamo di prendere profitto e vendiamo a 750,00 centesimi.

terzaIl profitto è pari alla differenza tra il prezzo di chiusura della posizione (750,00 cent.) meno il prezzo d’ingresso (660,00 cent.) = 90 punti che moltiplicati per lo stake di 12 euro producono un profitto di 1.080 euro.

Il margine
È bene precisare che con lo spread trading si opera in marginazione. Ciò significa che per aprire una posizione al rialzo o al ribasso è necessario avere un deposito di garanzia pari ad una porzione dell’investimento. In pratica, il broker richiede solo una porzione dell’investimento e ciò consente di utilizzare la leva finanziaria. Nella lezione dedicata al trading azionario ci occuperemo del calcolo della leva e spiegheremo in dettaglio il sistema di marginazione. Nell’esempio sopra, il margine richiesto è pari al 5% del controvalore:

Controvalore = 750,00 centesimi x 12 euro = 9.000 euro.

Margine = 9.000 euro x 5% = 450 euro

In pratica, con un deposito minimo di 450 euro si può aprire una posizione da 12 euro a punto, che ha un controvalore equivalente a 9000 euro.

Conversione stake ammontare per punto in titoli
Dal momento che il tick dei contratti rolling è il centesimo, è molto semplice calcolare l’equivalente tra stake e titoli. Dividendo per 100 la quantità di titoli che si vuole acquistare o vendere si ottiene l’equivalente stake.

Ad esempio, un’operazione con stake pari a 1 euro equivale ad avere una posizione di 100 azioni mentre un’operazione con uno stake di 25,32 euro a punto equivale ad una posizione di 2.532 titoli (25,32×100). Facendo il ragionamento inverso, se ad esempio vogliamo fare un investimento da 2.500 titoli allora apriremo una posizione da 25 euro a punto (2500/100).

Riprendendo lo stesso esempio di Fiat, l’acquisto di 12 euro a punto equivale all’acquisito di 1.200 titoli (12×100). Infatti possiamo verificare che 1.200 azioni Fiat acquistate a 6,60 e rivendute poi a 7,50 producono un profitto di 1.200 euro.

È disponibile un convertitore realizzato in Excel, di grande utilità per comprendere la logica e familiarizzare con i concetti espostiquarta

Cenni sull’operatività sugli indici
A differenza del trading azionario, operare sugli indici o su qualsiasi futures è estremamente intuitivo in quanto i future negoziabili con i contratti di spread sono quotati così come quotati in borsa con un aggiunta di uno spread sul denaro e lettera. Lo spread rappresenta il guadagno del broker. Anche in questo caso l’investitore decide lo stake ossia quanti euro vuole guadagnare o perdere alla variazione di un punto dell’indice.

Vediamo un esempio sull’S&P 500: Se in un dato momento il contratto S&P 500 future è scambiato sul mercato a 1268,4 si potrà negoziare il relativo contratto future a 1268,2 – 1268,6. Se abbiamo un’aspettativa di ribasso, vendiamo per 5 euro a punto a 1268,2. Ciò significa che ad ogni variazione del futures sull’S&P 500 avremo un guadagno/perdita di 5 euro. In particolare, avendo venduto allo scoperto, “puntiamo” sul ribasso dell’indice. Nei giorni successivi il future S&P 500 è scambiato a 1225, quindi il contratto futures in spread trading quoterà 1224,8 – 1225,2. Per chiudere la posizione dobbiamo riacquistare e lo possiamo fare al prezzo lettera 1224,8. Come già osservato, abbiamo guadagnato la differenza tra i due prezzi moltiplicato per lo stake (1268,2 – 1225,2) x 5 euro = 215 euro.

Ovviamente se avessimo acquistato, piuttosto che venduto allo scoperto avremmo perso la differenza tra (1268,6 – 1225,2) x 5 euro = 217 euro.

Nei prossimi articoli approfondiremo il trading sui futures ma riteniamo importante sottolineare fin d’ora il fatto che, a differenza dei futures tradizionali quotati in borsa, i contratti di spread trading non sono standardizzati e ciò permette ai trader di stabilire le dimensioni del contratto in base alle proprie esigenze e alla propria propensione al rischio. Nel caso del DAX, ad esempio, operando con il contratto standardizzato quotato all’Eurex, per ogni variazione di punto indice il guadagno o la perdita è di 25 euro e non è possibile modificare tale valore. Il lotto di negoziazione è infatti standardizzato. Con lo spread trading invece è possibile crearsi dei contratti mini future in base alle proprie esigenze e su qualsiasi strumento: indici, valute commodities e quant’altro. Ne deriva che il controllo dei rischi, le strategie di money management e le strategie di copertura possono essere implementate con estrema semplicità proprio grazie all’opportunità di modificare a proprio piacimento il valore dei contratti.

Considerazioni
Nei prossimi articoli approfondiremo il trading su titoli azionari, futures e valute, inoltre vedremo le particolarità e le differenze nel funzionamento di una piattaforma di spread trading e poi ci concentreremo sulle strategie operative e di money management. Elenchiamo di seguito i principali vantaggi di tale operatività in modo da comprendere le strategie implementabili e le ragioni che ne hanno permesso un così grande successo nel pubblico degli investitori.

I vantaggi principali dello spread trading

  • Costi: nello spread trading non ci sono commissioni ma si paga uno spread fisso rispetto al prezzo denaro/lettera che è presente sul mercato (lo spread aggiuntivo rappresenta il guadagno del broker). Operando a spread la quotazione include nel prezzo la commissione di negoziazione. Nel prossimo articolo approfondiremo con degli esempi pratici le procedure di pricing dei contratti, ma va sottolineato che la trasparenza nei prezzi è assicurata dalla costanza dello spread.
  • Leva: la Leva rappresenta una delle caratteristiche principali di questi strumenti. In particolare, sui titoli la marginazione è al 5%, riducibile sino al 2,5% in presenza di stop loss. Si raggiunge in tal modo una leva di 40. In pratica, si opera con strumenti che hanno una leva vicina a quelle delle opzioni ma dove scadenza e volatilità non hanno alcun impatto nel pricing. Non operando su titoli, ma su contratti che replicano il prezzo dei titoli, non ci sono limitazioni alla marginazione, questa è disponibile sia intraday sia multiday senza alcuna differenza. Per quanto riguarda i futures, generalmente il margine richiesto sui contratti di spread trading è inferiore rispetto a quello richiesto dalle casse di compensazione e garanzia delle borse.
  • Short multiday: shortare un titolo è semplice e assolutamente gratuito. Infatti, non operando su dei titoli, ma su dei contratti che replicano i prezzi dei titoli, non si accende un contratto di prestito titoli e di conseguenza non ci sono commissioni o interessi che vengono applicati alle operazioni short. Operando in short multiday il broker remunera la liquidità che è stata generata dalla vendita allo scoperto e quindi si ottiene un extra guadagno.
  • Selezionare la grandezza dei lotti futures: operando sui futures si può stabilire il valore del tick indipendentemente da quello che è fissato dalla borsa, con tutti gli indiscussi vantaggi nella gestione del rischio.
  • Assenza del rischio di cambio: operando con uno stake in euro si opera su tutti i mercati in euro. Quindi, se si decide di trattare su attività finanziaria denominata in dollari (futures americani, azioni quotate negli USA oppure commodities) il prezzo è quello espresso dalla borsa ma alla variazione dello strumento si otterrà un profitto/perdita in euro e non in dollari piuttosto che yen o qualsiasi altra valuta.
  • Grey market: gli operatori di spread trading quotano i futures anche al di fuori degli orari di contrattazione fissati dalle borse. Ad esempio il contratto S&P MIB 40 tratta alla borsa di Milano dalle 09:00 alle 17:40. Operando con il contratto di spread trading è possibile fare trading dalle 08:00 alle 22:15. Dalle 09:00 alle 17:40 i prezzi sono agganciati al mercato ufficiale mentre al di fuori degli orari ufficiali di contrattazione i prezzi sono agganciati ai futures americani.

(Consulenza di Trading Professional- Trading Library)

Gli amici grey-panther interessati all’argomento possono intervenire nel forum Lavoro, dove abbiamo aperto un thread- grazie

3 thoughts on “Breve corso di Trading finanziario

  1. buonasera.mi interessa lo spread trading.oltre le vostre ulteriori spiegazioni vorrei conoscere dei broker affidabili per operare.ringrazio e saluto.3

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