Le nostre vene: come dare sollievo alle gambe, d’estate

Pubblicato il 15 Luglio 2015 in , da redazione grey-panthers

La malattia venosa cronica ha la sua più alta criticità durante la stagione calda quando il paziente vorrebbe essere più libero da impegni sia lavorativi sia di malattia. Convincerlo all’uso della calza elastica con il caldo, è una impresa titanica e spesso senza risultato; eppure proprio durante questa stagione sarebbe opportuno attuarla, ben sapendo, il medico, che è veramente sacrificale. L’edema è il segno più evidente e non sopportabile per tali pazienti a volte anche di età giovane e di sesso femminile; occorre dunque venire a patti e attuare una strategia che assicuri l’etica medica, la salvaguardia del paziente e la sua tolleranza. Piccole gocce di esperienza e di saggezza di fronte alle domande del paziente: “ma devo portare le calze elastiche anche con questo caldo? e quando vado in spiaggia?”. Se la paziente porta abitudinariamente una calza elastica a collant, meglio consigliare le calze autoreggenti in quanto è la parte alta che copre l’addome quella più pesante e che porta più caldo.

images-3Quando il paziente va in spiaggia, può andare senza calza; vanno consigliati bagni frequenti e passeggiate nell’acqua dove questa arriva alla cinta; poi asciugarsi camminando al sole e poi ripararsi sotto l’ombra senza però coprire le gambe. Coprirsi le gambe all’ombra comporta la non evaporazione del caldo e dunque maggiori fastidi e rischi. Tornando a casa, da consigliare una doccia fresca, un riposo a letto con gli arti sollevati più alti del cuore per circa 30 minuti, poi apporre sulle gambe del talco mentolato e indossare la calza elastica.

La stagione calda è anche la stagione dei viaggi. Se il paziente programma viaggi in macchina, è bene consigliare l’aria condizionata, frequenti fermate (ogni 2 ore circa) accompagnate da una passeggiata. Se ci sono viaggi aerei della durata che va dalle 2 alle 3 ore, calza elastica e aspirina. Se la durata del volo supera le 6 ore, calza elastica, eparina a b.p.m. a dosi profilattiche, il giorno del viaggio e il giorno dopo. È da considerare che quando si parla di viaggio aereo bisogna aggiungere i tempi di attesa in aeroporto. Arrivati a destinazione, riposare circa 2 ore con gli arti sollevati.

La terapia medica è fondamentale anche nei mesi caldi per contrastare la sintomatologia e per evitare gli edemi o le recidive di ulcerazioni. (prof. Claudio Allegra – Presidente della Central European Vascular Forum)