Umbria: Frantoi Aperti nell’anno del riscatto

Pubblicato il 7 Ottobre 2015 in , da Auro Bernardi

Grande attesa per il nuovo extravergine Dop da gustare direttamente alla produzione. Cinque weekend ricchi di sapori regionali all’insegna dell’arte

Dopo un biennio non proprio esaltante, pare che finalmente sia la volta buona. L’annata 2015 sarà di quelle da incorniciare per la raccolta delle olive e l’olio che ne verrà. Il caldo record estivo almeno in questo è stato utile. E per festeggiare degnamente l’inizio della nuova stagione, ecco che dal 31 ottobre al 29 novembre a Trevi e in altri borghi dell’Umbria si tiene la rassegna Frantoi Aperti. Cinque weekend dedicati all’extravergine e ai prodotti agroalimentari regionali con degustazioni, passeggiate, concerti, manifestazioni e, naturalmente, raccolta delle tipiche varietà di olive: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Dolce Agogia. Tutte rigorosamente Dop.

187PIER3853Festa attorno al fuoco

Cuore dell’evento è il frantoio dove vivere l’esperienza della spremitura e l’assaggio dell’olio nuovo sotto l’esperta guida del frantoiano che, spesso davanti a un focolare acceso, accoglie il visitatore per trasmettergli saperi e sapori antichi. Sono previsti laboratori di cucina dove vengono presentate ricette tradizionali e ricette a base di erbe spontanee, in abbinamento all’olio nuovo. Ad abbellire le tavole, ghirlande e composizioni realizzate con rami e foglie raccolte, come le erbe, durante le passeggiate. In alcuni comuni aderenti si tengono le Feste della Bonfinita, momento conviviale in cui tutti i partecipanti alla raccolta e lavorazione delle olive mangiano insieme e festeggiano la “fine dei lavori”. L’azienda Molino sul Clitunno di Trevi (tel. 0742/78264 www.molinosulclitunno.com) organizza invece laboratori di panificazione. Ottima occasione per imparare dal maestro Riccardo Menon a produrre il Pan del Clitunno, croccante fuori e morbido all’interno, che mantiene inalterati gusto e fragranza per più giorni. Due le date e le location: sabato 31 ottobre ad Assisi nella Sala delle Volte del Comune, in occasione di Unto (Unesco Natura Territorio Olio), manifestazione in cui si presenta l’Extravergine Dop Umbria dei piccoli produttori locali, e domenica 1° novembre nell’Oleoteca (ex mattatoio) di Trevi, in occasione di Festivol, rassegna di olio, arte e musica.

L’ulivo e la sua civiltà

Frantoi Aperti è uno dei modi migliori per visitare (o rivisitare) l’Umbria, territorio caratterizzato da borghi stupendi, ricchi come pochi di capolavori d’arte dall’antichità a oggi. Anche quest’anno ci sarà infatti la mostra itinerante d’arte contemporanea #chiaveumbra allestita in alcuni luoghi aperti per l’occasione (cascine, chiese campestri, castelli…) raggiungibili tramite navette dai paesi aderenti alla rassegna. A Trevi la secolare tradizione olivicola ha trovato la sua consacrazione nel Museo della Civiltà dell’Ulivo, nell’ex convento francescano che accoglie anche la pinacoteca e la sezione archeologica. Nei dintorni del paese, l’azienda agricola Zappelli-Cardarelli (www.agriturismoimandorli.com) conserva uno storico frantoio in pietra con macina e presse a vite risalenti al XVII secolo. L’emozione più grande si prova però di fronte a un “monumento” vivente: l’ulivo di sant’Emiliano. Una pianta ultramillenaria i cui rami, in autunno, si caricano ancora di frutti. Ed è davvero una sensazione indescrivibile allungare la mano verso quelle olive pensando che 1700 anni fa qualcuno compiva il medesimo gesto, carico di speranze. Chi vuole vedere come nascono le specialità agricole umbre può farlo alla Fattoria Didattica Ascanio (via Torre di Azzano 1, Trevi, tel. 0742780985 oppure 3389512849). Qui si allevano animali nel rispetto del loro benessere, si possono gustare prodotti tipici, latte e latticini, prenotare o fare acquisti direttamente dal produttore.

Assisi_basilica S Francesco

Nella città di Francesco

Da Trevi è facile raggiungere diverse località, più o meno note, ricche di uno straordinario patrimonio culturale. Collegate anche da una fitta rete di sentieri e piste ciclabili. A cominciare da Assisi. Dopo aver visitato le basiliche francescane con i capolavori di Cimabue, Giotto e altri maestri della pittura medievale, si può salire sulla torre della Rocca per ammirare dall’alto il Bosco di san Francesco, bene del Fai (www.fondoambiente.it), con il Terzo Paradiso, Land art di Michelangelo Pistoletto: un doppio filare di alberi che riproduce il segno matematico dell’infinito intersecato da un cerchio. Scendendo dal lato opposto si possono toccare il duomo di san Rufino e la chiesa di santa Chiara per poi sostare nella bella piazza principale, un tempo foro romano dove il tempio di Minerva fiancheggia con le sue colonne classiche il palazzo comunale. Lungo la strada che riporta alla basilica francescana, da non perdere il piccolo ma prezioso Oratorio dei Pellegrini con pregevolissimi affreschi quattrocenteschi.

Capolavoro del Pinturicchio

Lasciata Assisi dalla Porta Cappuccini si entra nel Parco Naturale del Monte Subasio e, tra una distesa di ulivi, si arriva a Spello. Il biglietto da visita di questo splendido paesino sono le Torri di Properzio e la Porta Venere, varcata la quale si entra in un incantevole dedalo di stradine ingentilite da fiori. Le torri (medievali) devono il nome al poeta latino Sesto Properzio, vissuto in epoca augustea, la cui famiglia era probabilmente originaria di questo municipium romano. Sui vicoli del centro storico si affacciano numerosi gioielli d’arte: la Cappella Tega (XIV sec.), la Collegiata di Santa Maria Maggiore, con affreschi del Perugino, al cui interno si trova uno dei vertici dell’arte rinascimentale: la Cappella Baglioni, interamente affrescata dal Pinturicchio, autore anche della pala d’altare della vicina chiesa di Sant’Andrea. Particolarmente numerose le testimonianze di epoca romana, a cominciare dalle mura, e dai resti di una lussuosa villa decorata a mosaico.

Come in un affresco di Giotto

Bevagna è un gioiello urbanistico con un centro storico tra i meglio conservati dell’Umbria. Visitandolo sembra di entrare in un affresco di Giotto. Bellissima la Piazza Maggiore (oggi piazza Silvestri) dalla particolare forma asimmetrica. Palazzo dei Consoli, della fine del ‘200, che ingloba l’ottocentesco Teatro Torti, la chiesa di San Silvestro, capolavoro romanico di maestro Binello, e la chiesa di San Michele Arcangelo sono gli edifici principali che vi si affacciano. Non mancano tesori di altre epoche. Come la chiesa della Madonna della Neve, che ingloba i resti di un tempio e un mosaico romano, o palazzo Lepri, sede del museo civico che conserva il modello in legno del cinquecentesco santuario della Madonna delle Grazie.

Umbria Style

Da Bevagna la strada del Sagrantino sale verso la collina di Montefalco. Il Sagrantino è un vitigno autoctono da cui si ricava un vino rosso Docg dalle altissime qualità organolettiche che deve invecchiare 30 mesi di cui almeno 12 in barriques. Il vigneto della Cantina Fratelli Pardi lambisce le mura del centro storico. Lì c’è un accogliente punto vendita e degustazione. Il miglior biglietto da visita per affacciarsi al “balcone dell’Umbria”. Da Montefalco, infatti, si gode una vista mozzafiato su tutta la Valle Spoletina inoltre la chiesa di san Fracesco, oggi museo civico, contiene un importante ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli. In situ anche un affresco del Perugino oltre a numerosi capolavori di maestri umbri del medioevo e del rinascimento. In via Ringhiera Umbra 25 e in corso Mameli 10, la Tessitura Pardi (tel. 074299754 www.tessiturapardi.com) ha due punti vendita. Per uno shopping di qualità se si vuole arredare la casa con opere di alto artigianato umbro.

Alle fonti della poesia

Il borgo di Campello sul Clitunno è un’altra tappa imprescindibile della valle spoletina. Da non perdere i castelli di Pissignano alto e Campello alto e le Fonti del Clitunno, cantate da decine di poeti: da Virgilio a Carducci, da Properzio a Byron. Le acque limpidissime del corso d’acqua hanno sempre alimentato decine di mulini e ancora oggi il luogo più suggestivo dell’intero corso è il complesso medievale dei Mulini sormontato dal tempietto longobardo, capolavoro dell’alto medioevo che rappresenta una delle rare testimonianze lasciate da quel popolo.

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Da Roma al rinascimento

Spoleto, l’antica capitale del ducato longobardo mostra ancora molto delle sue radici romane. Per esempio nella ricca Domus che si trova sotto il Municipio, nel Teatro, tuttora in funzione, e nell’Arco di Druso, antico ingresso trionfale al foro, oggi Piazza del Mercato. Un periodo di grande prosperità, quello romano, dovuto all’importante ruolo strategico della città lungo la via Flaminia. Tanto che nel 571 i Longobardi la elessero a capitale di un loro ducato che resistette autonomamente fino al XII secolo. La basilica di san Salvatore, sorta al di fuori del nucleo abitativo, reca testimonianze di quel periodo. Eccezionali i lasciti di età medievale, a cominciare dalla Rocca dell’Albornoz (adibita a museo), dal Ponte delle Torri e dalla Cattedrale che fa da quinta a una delle più belle piazze d’Italia. Non meno ricco di tesori l’interno, con affreschi di Filippo Lippi nell’abside e di Pinturicchio nella cappella Eroli (la prima a destra entrando).

Il segreto è nel Testo

Farina bianca, olio, sale, formaggio grana, un po’ di latte e lievito sono gli ingredienti base della Torta al testo, il piatto regionale umbro per eccellenza. Il segreto sta proprio nel Testo, ossia nella piastra (che può essere di ghisa, pietra o cotto) su cui la massa viene fatta cuocere in modo che non sia né troppo secca né troppo morbida. Ottenuta così una specie di focaccia la si farcisce con i condimenti più diversi. La tradizione vuole erba campagnola ossia spinaci, cicoria e bietola, oppure prosciutto o salsicce, ma oggi c’è chi vi mette stracchino e rucola o perfino nutella. Per riuscire negli abbinamenti chi prepara l’impasto deve saper dosare il dolce e il salato e portare lo spessore e la cottura al punto giusto.

DOVE ALLOGGIARE

Ecco alcune strutture ricettive associate alla Strada dell’Olio e a Frantoi Aperti:

Nelle campagne di Spoleto, i Catasti di Azzano (tel. 0743274081 www.catastidiazzanospoleto.it) è un suggestivo casale cinquecentesco ristrutturato, base perfetta per muoversi tra Assisi, Spello, Bevagna, Montefalco e Trevi. La vigna dell’azienda produce bianco Trebbiano Spoletino Superiore Doc. Nel sottotetto è stata ricavata un’acetaia per la produzione di balsamico.

A balcone sulla collina di Foligno, l’agriturismo Antico Frantoio Petesse (tel. 0742679153 oppure 3496829423 www.frantoiopetesse.it) occupa un casale già censito nel Catasto Pontificio del 1848. per Frantoi Aperti, assaggi di olio nuovo con pane e legumi.

Tra le colline di Bettona, da cui si scorge Assisi, Bevagna e Perugia, l’Agriturismo Poggio degli Olivi (tel. 0759869023 oppure 3473779804 www.poggiodegliolivi.com) è immerso in un parco in cui vive una famiglia di daini. Con cvamere, miniappartamenti e due ristoranti.

15IMG_0026All’interno del Castello di Saragano, nel comune di Gualdo Cattaneo non distante da Todi, la Locanda del prete (tel. 074298636 oppure 3316894369 www.lalocandadelpretesaragano.it) è dotata di una nuovissima spa. Per ritemprarsi dalle fatiche dei frantoi.

INFO

Per informazioni su Frantoi Aperti: Associazione Strada dell’Olio Dop Umbria

Villa Fabri, Trevi (Pg) tel 0742332269

info@stradaoliodopumbria.it www.frantoiaperti.net www.stradaoliodopumbria.it