A Forlì, per scoprire un mito: Piero della Francesca

Pubblicato il 3 Febbraio 2016 in , da redazione grey-panthers

I Musei San Domenico di Forlì annunciano, a partire dal 13 febbraio, “Piero della Francesca. Indagine su un mito”.

Va subito detto che una mostra come questa non si è mai realizzata.

A rendere possibile il sogno è intervenuto, con la direzione generale di Gianfranco Brunelli un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci, nel quale figurano, tra gli altri, Frank Dabell, Guy Cogeval, Fernando Mazzocca, Paola Refice, Neville Rowley, Daniele Benati, Ulisse Tramonti, James Bradburne, Marco Antonio Bazzocchi, Luciano Cheles, e Maria Cristina Bandera e Giovanni Villa.

Attributed to Piero della Francesca, Saint Apollonia, Italian, c. 1416/1417 - 1492, c. 1455/1460, tempera on panel, Samuel H. Kress Collection

Impresa difficile quella proposta a Forlì. Perché il riunire un nucleo adeguato di opere di Piero, artista tanto sommo quanto “raro”, è già operazione complessa. Riuscire poi a proporre un confronto di questo livello con i più grandi maestri del Rinascimento, da Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Filippo Lippi, Fra Carnevale a Francesco Laurana tra gli altri, è operazione non semplice.

Così come è complesso il riuscire a documentare, riunendo sempre i veri capolavori, l‘influsso di Piero sulla generazioni di artisti a lui successiva: Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì, Antoniazzo Romano e Bartolomeo della Gatta ma anche Giovanni Bellini.

Ma questa mostra, che già così sarebbe un evento storico, si spinge oltre, indagando il mito di Piero quando esso rinasce, dopo i secoli dell’oblio, nel moderno, nei Macchiaioli, Borrani, Lega, Signorini, ad esempio. Ma soprattutto per il fascino che la sua pittura ha su molti artisti europei: da Johann Anton Ramboux o Charles Loyeux, fino alla fondamentale riscoperta inglese del primo Novecento, legata in particolare a Roger Fry, Duncan Grant e al Gruppo di Bloomsbury.

Poi gli echi pierfrancescani che risuonano in Degas e Seurat, nei percorsi del postimpressionismo, e tra gli ultimi bagliori puristi di Puvis de Chavannes. La fortuna novecentesca dell’artista è affidata agli italiani Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, confrontati con fondamentali artisti stranieri come Balthus e Edward Hopper che hanno consegnato l’eredità di Piero alla piena e universale modernità.

Lo stesso Paolucci cita nel catalogo ufficiale della mostra: “A un certo momento, nella storiografia critica del Novecento, Piero della Francesca è sembrato la dimostrazione perfetta, antica e perciò profetica, di una idea che ha dominato a lungo il nostro tempo; di come cioè la pittura, prima di essere discorso, sia armonia di colori e di superfici”.

E’ l’affascinante rispecchiamento tra critica e arte, tra ricerca storiografica e produzione artistica nell’arco di più di cinque secoli a costituire il filo conduttore della mostra Piero della Francesca. Indagine su un mito. Dalla fortuna in vita – Luca Pacioli lo aveva definito “il monarca della pittura” – all’oblio, alla riscoperta.

L’eterna immobilità dei solidi umani di Piero, di questi volti appena sfiorati da un’ombra di passione continua ad eternare le sue figure, innalzandole al di sopra del caos, della mediocrità, in una pace sovrannaturale che ce le mostra ancora oggi come rivelazioni.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì.

Catalogo Silvana Editoriale.

Beato Angelico_Imposizione del nome al Battistam

 

PIERO_San Girolamo e donatorem

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI MOSTRASchermata 2016-02-03 alle 17.40.43

tel. 199.15.11.34
riservato gruppi e scuole
tel. 0543.36217
mostrapierodellafrancesca@civita.it
www.mostrapierodellafrancesca.com
ORARIO CALL CENTER
dal lunedì al venerdì: 9.00-18.00
sabato: 9.00-12.00, chiuso nei festivi

ORARIO DI VISITA

da martedì a venerdì: 9.30-19.00
sabato, domenica, giorni festivi:
9.30-20.00.
Lunedì chiuso
28 marzo e 25 aprile apertura straordinaria.
La biglietteria chiude un’ora prima

MODALITÀ DI VISITA

La visita è regolamentata da un sistema di fasce orarie.
La prenotazione è obbligatoria
per gruppi e scuole ed è consigliata per i singoli.

BIGLIETTI

Intero € 12,00
Ridotto € 10,00
(per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino,  residenti nella provincia di Forlì-Cesena)

Speciale € 5,00
(per scolaresche delle scuole primarie e secondarie, bambini dai 6 aI 14 anni)

Biglietto speciale aperto € 13,00
(visiti la mostra quando vuoi, senza date e senza fasce orarie; puoi regalarlo a chi desideri)

Biglietto speciale famiglia € 25,00
valido per l’ingresso di due adulti e due minori (fino ai 14 anni)
Gratuito
(per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili con accompagnatore, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino).

Il biglietto comprende le radioguide(obbligatorie per i gruppi) e le audioguide (disponibili anche in inglese; versione speciale per bambini)

Il biglietto della mostra consente l’ingresso con tariffa scontata alla Pinacoteca Civica e a Palazzo Romagnoli

PRENOTAZIONI

Individuale € 1,00
Scuole (per studente) € 0,50

VISITE GUIDATE

Gruppi € 85,00
Scuole € 55,00
Visite in lingua € 110,00