“La Ricomposizione del Noi” dal nostro Corrispondente Attilio A. Romita

Pubblicato il 29 Marzo 2012 in , da redazione grey-panthers

 Ricerca “La Ricomposizione del Noi” Associazione “50&più” con CENSIS. 50&Più è un grande sistema associativo e di servizi nato e cresciuto all’interno di Confcommercio – Imprese per l’Italia, che risponde alle richieste di consulenza, assistenza e benessere sociale ed  dedicato soprattutto agli over 50. 50&Più insieme al CENSIS ha condotto una indagine tramite un questionario anonimo cui hanno risposto 1200 persone equamente suddivise per classi di età, sesso,  area geografica e numero di abitanti dei comuni di residenza.Scopo dell’indagine era di capire come i nostri concittadini over 50 si confrontano con la politica, la situazione economica e le relazioni interpersonali con il variegato mondo che li circonda. Risultato dell’analisi è una perfetta “Ricomposizione del Noi” cioè una fotografia di come siamo, delle nostre idee, dei nostri pensieri e delle nostre speranze.

Gli over 50 hanno compreso pienamente la crisi profonda della politica, la gravità della situazione sociale ed economica che stiamo attraversando, l’urgenza di adottare soluzioni anche impopolari. Il governo Monti viene vissuto come una soluzione transitoria per affrontare la fase di difficoltà (è l’opinione del 38,6% degli intervistati), come la soluzione migliore che potessimo trovare (28,1%), che segna però il fallimento della politica (28,3%). Le misure di rigore vengono giudicate dal 50,2% degli intervistati né ottime né buone, ma necessarie. Anche se negli ultimi mesi l’Europa ha imposto manovre dure, quasi nessuno pensa che l’uscita dall’euro dell’Italia sia una buona idea. Anzi, il 48,2% si dice favorevole alla costruzione di un governo europeo.

La sfiducia nei partiti politici sembra invece aver superato il livello di guardia. Per l’81% i partiti rappresentano solo se stessi o gruppi di potere, per il 71,4% rappresentano i grandi interessi economici. Per il futuro gli over 50 prevedono il ruolo crescente di nuove forme di rappresentanza che utilizzino per lo più Internet. L’esercizio della cittadinanza ai tempi del web passa per i social network.

Non manca l’ottimismo. Per un terzo degli intervistati gli italiani sono un popolo con una grande civiltà alle spalle, che oggi attraversa una fase di indebolimento, ma che tornerà grande. Molte sono le valutazioni autocritiche e impietose. Il 16,2% degli over 50 sostiene che gli italiani si credono furbi, ma in realtà sono ingenui e si fanno abbindolare dall’eloquenza di alcuni politici.

Secondo gli over 50 il rapporto tra famiglia e società italiana nel suo complesso, mostra distanza e mancanza di dialogo. Il 44% afferma che la famiglia italiana cerca di ottenere dallo Stato quello che può e poi si arrangia da sé. Il 15,4% è ancora più esplicito e denuncia: «ognuno prende quello che può, senza considerare gli eventuali danni per la collettività».

All’interno della famiglia, dichiara di avere rapporti pienamente soddisfacenti il 68,8% degli intervistati. Essere famiglia è bello, soprattutto per la possibilità di ricevere aiuto e sostegno rispetto ai disagi esterni (lo pensa l’83,2% degli intervistati).

Poi ci sono le tante facce dell’«altro» con cui confrontarsi. Quasi il 70% degli over 50 dichiara di provare piacere quando uno sconosciuto chiede un’indicazione per strada, perché così ci si può sentire utili. Se poi un immigrato si siede vicino a noi sull’autobus o in metropolitana, nel 54% dei casi non suscita emozioni particolari, e solo poco più del 10% ammette di provare «disgusto», «fastidio» o afferma che «dipende da come si è lavato». Nel nostro Paese i comportamenti razzisti possono diventare concreti, perché possono attirare «teste matte»: lo pensa il 40,1% degli over 50.

Questi sono i principali risultati del Rapporto di Ricerca “La ricomposizione del Noi” di Censis e  50&Più  presentata oggi a Roma presso il Cnel da Elisa Manna, Responsabile del settore Politiche culturali del Censis, e discussa da Gabriele Sampaolo, Segretario generale di 50&Più, Renato Borghi, Presidente nazionale di 50&Più, e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis.

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